mercoledì 21 maggio 2014

Editoriale 9


Il punto della situazione

[di Stefano Mazzoni]




Con il numero di lunedì, a dire il vero con un po' di malinconia, siamo arrivati alla fine del primo arco narrativo di Jack. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo, col suo tabagismo molto diseducativo per i bambini e con tutti gli altri suoi vizi (ma in fondo non possiamo mica proteggerli dal mondo, i bambini; il fumo e le droghe sono là fuori ed è meglio che ne sentano parlare da noi prima che da qualcun altro. Come ad esempio dai loro genitori). Abbiamo anche dato uno sguardo al misterioso e travagliato passato di Jack, ma forse vi abbiamo scorto più domande che risposte. Cioè, io vi ho scorto delle domande: a Marco piacciono le risposte, che non la si tiri troppo per le lunghe, e se uno ha una cosa da dire la dica subito, per Dio. Ma io sono cresciuto a fumetti e telenovele (sì, ne parlerò in un prossimo editoriale, intitolato "Perché non dovreste rivolgermi la parola se mi incontrate per strada") e, per invogliare lo spettatore a comprare o a seguire l'episodio successivo, c'erano sempre due misteri sollevati per ogni domanda cui veniva data una risposta. In questo, Neil Gaiman e Grant Morrison mi sono stati senza dubbio maestri.
Ringraziate comunque che non si abbia mai interrotto a metà una scena d'azione per costringervi ad aspettare la settimana successiva, come si faceva ai tempi di Flash Gordon. Il fumetto, non il film... sì, è un fumetto.

Adesso è forse il caso di fare il punto della storia, per aggiornare i più distratti. Alzino la mano. Accomodatevi fuori.
In questi numeri Jack ha perso Rosemarie, la sua attraente segretaria e amica, e ha ucciso di proprio pugno il perfido King, sua nemesi fin dal secondo racconto. L'ultimo episodio, in particolare, si sofferma sulle conseguenze di questo gesto, e pone il detective davanti a un bivio; e, sebbene alla fine egli sembra intraprendere la strada corretta, il tempo del recupero è ancora lontano. I prossimi episodi saranno densi di dolore e fatica, soprattutto per noi che li scriviamo. Scordatevi i racconti brillanti che ci hanno accompagnato finora, e preparatevi a un Jack più cupo, più disturbato, che in confronto gli emo vi sembreranno tanti piccoli Malgioglio.
Una seconda novità attende il nostro pubblico, già dal prossimo numero: le sorti della serie non saranno più in mano mia e del buon Redaelli, che ce lo invidiano persino alla Disney, ma farete la conoscenza anche degli altri scrittori, di Sara Bardi, di Federico "Frankie" Bortot e di Riccardo Calandra, che vi intratterranno per alcune settimane prima del mirabolante finale di stagione. Credete a me: ne resterete stupefatti, e finirete per domandarvi come avete fatto a seguirci prima che arrivassero loro. Cosa che mi chiedo anche io, in effetti.
Quindi, per ora il mio è un arrivederci. Vi ringrazio per averci seguiti finora, e spero continuerete a seguirci e a divertirvi in futuro con le avventure del nostro piccolo Jack. 
Detto questo mi raccomando di non perdervi il prossimo episodio: La Congrega dei Tredici, della bravissima e talentuosa autrice toscana Sara Bardi. A presto, Veri Credenti!



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