Il punto della situazione
[di Stefano
Mazzoni]
Con il numero di lunedì, a dire il vero con un po' di malinconia, siamo
arrivati alla fine del primo arco narrativo di Jack. Ormai abbiamo imparato a
conoscerlo, col suo tabagismo molto diseducativo per i bambini e con tutti gli
altri suoi vizi (ma in fondo non possiamo mica proteggerli dal mondo, i
bambini; il fumo e le droghe sono là fuori ed è meglio che ne sentano parlare da noi prima che
da qualcun altro. Come ad esempio dai loro genitori). Abbiamo anche dato uno sguardo
al misterioso e travagliato passato di Jack, ma forse vi abbiamo scorto
più domande che risposte. Cioè, io vi ho scorto delle domande: a Marco
piacciono le risposte, che non la si tiri troppo per le lunghe, e se uno ha una
cosa da dire la dica subito, per Dio. Ma io sono cresciuto a fumetti e
telenovele (sì, ne parlerò in un prossimo editoriale, intitolato "Perché
non dovreste rivolgermi la parola se mi incontrate per strada") e, per
invogliare lo spettatore a comprare o a seguire l'episodio successivo, c'erano
sempre due misteri sollevati per ogni domanda cui veniva data una risposta. In
questo, Neil Gaiman e Grant Morrison mi sono stati senza dubbio maestri.
Ringraziate comunque che non si abbia mai interrotto a metà una scena d'azione per
costringervi ad aspettare la settimana successiva, come si faceva ai tempi di
Flash Gordon. Il fumetto, non il film... sì, è un fumetto.
Adesso è forse il caso di fare il punto della storia, per aggiornare i più
distratti. Alzino la mano. Accomodatevi fuori.
In questi numeri Jack ha perso Rosemarie, la sua attraente segretaria
e amica, e ha ucciso di proprio pugno il perfido King, sua nemesi fin dal
secondo racconto. L'ultimo episodio, in particolare, si sofferma sulle
conseguenze di questo gesto, e pone il detective davanti a un bivio; e, sebbene
alla fine egli sembra intraprendere la strada corretta, il tempo del recupero è
ancora lontano. I prossimi episodi saranno densi di dolore e fatica, soprattutto per noi che li scriviamo. Scordatevi i racconti brillanti che
ci hanno accompagnato finora, e preparatevi a un Jack più cupo, più disturbato,
che in confronto gli emo vi sembreranno tanti piccoli Malgioglio.
Una seconda novità attende il nostro pubblico, già dal prossimo numero:
le sorti della serie non saranno più in mano mia e del buon Redaelli,
che ce lo invidiano persino alla Disney, ma farete la conoscenza anche degli altri
scrittori, di Sara Bardi, di Federico "Frankie" Bortot e di Riccardo
Calandra, che vi intratterranno per alcune settimane prima del mirabolante finale di
stagione. Credete a me: ne resterete stupefatti, e finirete per domandarvi come
avete fatto a seguirci prima che arrivassero loro. Cosa che mi chiedo anche io,
in effetti.
Quindi, per ora il mio è un arrivederci. Vi ringrazio per averci
seguiti finora, e spero continuerete a seguirci e a divertirvi in futuro con le
avventure del nostro piccolo Jack.
Detto questo mi raccomando di non perdervi il
prossimo episodio: La Congrega dei
Tredici, della bravissima e talentuosa autrice toscana Sara Bardi. A
presto, Veri Credenti!
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